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Un’economia forte e lungimirante

Opinione Liberale 29 maggio 2020


Cristina Maderni Granconsigliera PLR



Approfondire i meccanismi dell’economia e studiare come intervenire per migliorarne il funzionamento costituisce una vocazione che caratterizza il DNA del nostro partito. I cittadini ne sono coscienti e in questo momento di incertezza guardano a noi per meglio orientarsi. Il Ticino si confronta con un’emergenza economica da cui dobbiamo uscire il più velocemente possibile. È giunta l’ora di dimostrare che la nostra visione su come costruire il futuro è forte e lungimirante. La nostra visione persegue obiettivi di efficienza e competitività dell’economia, sia privata che pubblica, di sicurezza sociale e di sostenibilità, al fine di garantire ai cittadini equità, occupazione e sostenibilità. Si ancora a quelle ampie riforme strutturali che il nostro partito ha in programma, volte a definire un ordine economico più stabile e più equilibrato ma pur sempre dinamico e innovativo, a beneficio del benessere dei ticinesi. Fa leva sulla capacità progettuale e finanziaria del Cantone di realizzare infrastrutture d’avanguardia, in particolare nei settori delle comunicazioni e dei trasporti. Pone, al settore privato come a quello pubblico, obiettivi e standard elevati, necessari per sfruttare le opportunità che la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale offrono oggi e ancor di più offriranno domani. Opportunità che, se ben sfruttate, consentiranno forti incrementi di efficienza, a cominciare dalla flessibilità del lavoro e dalla de-burocratizzazione della pubblica amministrazione e del sistema dei controlli, che pure deve esistere e divenire più puntuale. Importante sarà in questo senso saper tradurre in pratica quanto abbiamo appreso nei mesi di crisi. Ad esempio in tema di telelavoro e di smart working, il cui elevato potenziale in numerosi settori è stato dimostrato e va meglio sfruttato. Il telelavoro favorisce la conciliabilità lavoro-famiglia, ma necessita di quella rivisitazione del quadro normativo e infrastrutturale che noi ci proponiamo di attuare. Vogliamo dunque un’economia competitiva, capace di supportare l’imprenditorialità e l’innovatività delle nostre imprese, di tenere testa alla concorrenza e di mantenere intatta la vocazione ticinese all’export. Vogliamo infine un’economia sostenibile, ricordando che nel mondo di domani non vi potrà essere competitività in assenza di sostenibilità. Restano dei passi importanti da compiere per realizzare questo binomio, passi che presuppongono maturità nella responsabilità sociale degli individui come delle imprese. Mi riferisco in particolare ai progressi ancora da compiere in tema di rispetto dell’ambiente e di raggiungimento delle pari opportunità, di genere. Realizzare tutto questo non è utopia. Nessuna riforma è però duratura se non coinvolge le giovani generazioni. L’economia del futuro sarà loro: prepariamoli fin d’ora a essere protagonisti, trasmettendo con il nostro esempio valori sani e predisponendo percorsi formativi di eccellenza.



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