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  • Immagine del redattoreCristina Maderni

Non tutti vogliono ridurre le imposte Solo Vitta difende l’assegno parentale

Corriere del Ticino 29 marzo 2019


ELEZIONI / Così uguali ma così diversi


Tra i candidati al Governo del PLR le sfumature interessano più ambiti: dalla fiscalità alla mobilità, passando per la famiglia e l’economia. Pronti via e il solo uscente Christian Vitta – da fautore per altro della riforma fisco-sociale – si schiera a favore dell’assegno parentale di 3.000 franchi per ogni neonato. Alex Farinelli e Sebastiano Gaffuri (con un «piuttosto no») bocciano una delle misure del pacchetto accolto anche dal Parlamento, mentre un no secco giunge da Cristina Maderni e Alessandro Speziali. Quest’ultimo su più temi si smarca dai colleghi: è l’unico candidato a opporsi a una liberalizzazione completa degli orari d’apertura dei negozi, a dirsi favorevole a un inasprimento delle condizioni per la naturalizzazione o a ritenere la limitazione dell’immigrazione più importante degli Accordi bilaterali con l’Unione europea. I cinque si spaccano per contro sulla politica fiscale: la riduzione delle imposte a livello cantonale è ritenuta una priorità da Vitta («piuttosto sì»), Maderni e Speziali («sì»), ma non da Farinelli («piuttosto no» ma con sgravi mirati agli alti redditi) e Gaffuri («piuttosto no»). Sempre in quest’ambito Gaffuri è l’unico a non condividere eventuali agevolazioni fiscali per le imprese che s’impegnano a rispettare la preferenza indigena. Veniamo infine a un doppio 3 contro 2. Da un lato Vitta e Speziali – al contrario di Farinelli, Maderni e Gaffuri – vedono di buon occhio il ripristino di una regia federale per la Posta. Dall’altro i soli Vitta e Farinelli auspicano l’ampliamento dell’A2 a sei corsie tra Bellinzona e Chiasso (per il secondo supportata dal completamento di AlpTransit), a fronte del no di Gaffuri, Speziali e Maderni.


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