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Immagine del redattoreCristina Maderni

La commissione aspetta il governo

La Regione, 12 febbraio 2024 di Andrea Manna e Jacopo Scarinci


Procura. in 'Giustizia e diritti' pendenti vari atti. Maderni, coordinatrice della sottocommissione ad hoc: 'Nei giorni scorsi ricevute le date delle risposte'


A breve (si spera) il Gran Consiglio eleggerà co­loro che subentreranno alle procuratrici pub­bliche Pamela Pedretti e Marisa Alfieri entram­be hanno rassegnato le dimissioni dalla magi­stratura per aprile. Ed è in particolare in queste occasioni che si torna a parlare di uno degli ar­gomenti dell'agenda politica ticinese: la proce­dura di nomina di giudici e pp. Che si vorrebbe sottrarre al cosiddetto manuale Cencelli e dun­que spartiticizzare. Una pia illusione? Finora. alla prova dei fatti. le buone intenzioni sono sta­te più dichiarate che praticate dalle varie for­mazioni politiche. li che non deve stupire. Per due motivi. li primo: la designazione dei magi­strati spetta in base alla vigente Costituzione cantonale al parlamento. dunque a un organo politico per definizione. La seconda: quelle a Palazzo di giustizia sono poltrone che contano. Ai due motivi si aggiunge un terzo affacciatosi nel frattempo sul dibattito: la richiesta di partiti finora rimasti fuori dai giochi di vedere anche la propria area di pensiero rappresentata in magi­stratura In altre parole rivendicano la nomina di candidati da loro sostenuti non solo. si presu­me, perché ritenuti in grado di coprire la carica di procuratore o giudice. ma anche perché quei candidati si riconoscono nella visione politica del partito.


Le proposte non mancano

Il fatto che si continui a discutere di come mi­gliorare la procedura di reclutamento dei magi­strati. per premiare anzitutto le qualità dell'a­spirante pp o giudice. è comunque positivo. Le proposte non mancano. Come quella del procu­ratore generale Andrea Pagani - la cui idea di manovra riguarda ovviamente solo l'ufficio giu­diziario che dirige. cioè il Ministero pubblico -citata in un'articolata e recentissima risposta del Consiglio di Stato a una mozione inoltrata nel febbraio di due anni fa con cui il deputato del Plr Matteo Quadranti suggerisce alcune misure di natura organizzativa per accrescere I'efficienza della Procura

Il procuratore generale, scrive il governo, "si è già espresso pubblicamente, come pure in sede di audizione davanti alla Commissione giusti­zia e diritti del Gran Consiglio, in favore di una modifica della procedura di nomina dei magi­strati del Ministero pubblico. Riassumendo in termini sintetici. la proposta del procuratore generale verte sui seguenti punti: nomina della Direzione del Ministero pubblico (procuratore generale, 2 sostituti procuratori generali ed eventualmente 4 procuratori pubblici capo) di competenza del Gran Consiglio: nomina dei re­stanti procuratori pubblici (16; più eventuali so­stituti procuratori pubblici) di competenza di un'autorità terza (Consiglio di Stato o Consiglio della magistratura) dopo concorso pubblico e procedura di selezione operata dalla Direzione del Ministero pubblico (che invia la proposta di nomina all'autorità terza)".


Gli atti di Galusero e Bertoli

Si accenna così alla figura del sostituto procu­ratore pubblico. che. Gran Consiglio permetten­do, potrebbe essere riattivata come chiede un'i­niziativa parlamentare depositata nel 2019 dal­l'allora granconsigliere liberale radicale Gior­gio Galusero e tuttora appunto pendente. Non solo. La proposta del pg apre alla possibilità che la nomina dei pp, esclusi quelli che fanno parte della Direzione del Ministero pubblico, possa avvenire non da parte del Gran Consiglio. come succede attualmente. ma da parte del governo o del Consiglio della magistratura autorità che vigila sul funzionamento dell'apparato giudi­ziario in Ticino con poteri disciplinari su giudi­ci e procuratori.

L'iniziativa presentata a suo tempo da Galusero. a nome del gruppo in Legislativo. è sui banchi della commissione parlamentare 'Giustizia e diritti'. Così come lo è un'altra iniziativa targata Plr. que­sta depositata nel dicembre 2021 dall'allora depu­tato e già procuratore pubblico Marco Bertoli. L'atto parlamentare chiede che "la legislazione cantonale sia modificata affinché il Ministero pubblico venga diretto dal procuratore generale. coadiuvato da quattro altri membri della Direzio­ne del Ministero pubblico"', di attribuire la compe­tenza di nomina della Direzione del Ministero pubblico al Gran Consiglio: di sopprimere la com­petenza generale del Gran Consiglio quale autori­tà di nomina di tutti i procuratori pubblici: di at­tribuire la competenza di nomina dei procuratori pubblici alla Direzione del Ministero pubblico: di adeguare laddove necessario l'intera legislazione sull'organizzazione giudiziaria··.

Maderni: 'Siamo in attesa dei messaggi'

Le proposte. si diceva non mancano. Lo conferma la coordinatrice della sottocommissione 'Ministe­ro pubblico· in seno alla 'Giustizia e diritti', Crisi­tina Maderni (Plr): Sì, abbiamo pendenti una serie di atti che riguardano il Ministero pubblico. Naturalmente. è sempre competenza della com­missione decidere se alcuni atti, anche se riguar­dano il Ministero pubblico, debbano essere tratta­ti dal plenum commissionale o meno.

Ciò detto. Maderni sottolinea che per quanto riguarda que­sti atti il Consiglio di Stato ci aveva indicato, nel­l'aprile 2023. che avrebbe preso posizione. Nei giorni scorsi abbiamo ricevuto dal governo stesso una sorta di scadenzario. con le date in cui il Di­partimento istituzioni esprimerà la sua opinione su questi atti. Siamo quindi in attesa dei messaggi per sviluppare ulteriori riflessioni». Soprattutto per quanto concerne l'iniziativa di Bertoli. ripresa dalla stessa Maderni. In questo caso. il messaggio dovrebbe arrivare entro l'estate. A cascata conti­nueranno poi i ragionamenti in merito alla que­stione dei sostituti procuratori pubblici.

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