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  • Immagine del redattoreCristina Maderni

«Attività aperte più a lungo per combattere la crisi»

Corriere del Ticino 19 maggio 2020


La Mozione /CRISTINA MADERNI /deputata PLR in Gran Consiglio

È quanto chiede un atto parlamentare inviato al Governo da Cristina Maderni per il gruppo PLR «Per evitare che la crisi economica sia più grave di quella sanitaria occorre che tutti noi facciamo uno sforzo collettivo»


Per combattere l’attuale crisi economica dovuta all’epidemia è necessaria maggiore flessibilità nelle norme di apertura delle attività economiche e nelle norme sul lavoro nei settori dell’industria, dell’artigianato e del commercio. È quanto chiede, in buona sostanza, una mozione inviata proprio in queste ore dalla deputata Cristina Maderni a nome del gruppo PLR in Gran Consiglio. Nell’atto parlamentare Maderni sottolinea innanzitutto che a causa dell’epidemia «in ambito turistico e commerciale appare chiaro come fino al termine del 2021 la nostra offerta dovrà essere orientata prevalentemente al mercato interno». Di conseguenza «riflessioni in grado di garantire ai nostri ospiti condizioni di ampliata e massima fruizione dei servizi potrebbe essere una carta vincente per porsi in piena alternativa alle offerte turistiche soprattutto estive dei Paesi a noi vicini». Evidenziando poi la grande complessità per tutte le attività economiche di adattarsi a questa fase di riaperture, la deputata rimarca che in questo contesto «per evitare che la crisi economica sia più grave di quella sanitaria occorre che tutti noi facciamo uno sforzo collettivo», poiché «senza la comune volontà di lavoratori, aziende e politica rischiamo il fallimento di molti esercizi e aziende con grave perdita di posti di lavoro». Più nel dettaglio, la mozione targata PLR chiede quindi al Consiglio di Stato di «attivarsi presso la Confederazione per modificare le fasce orarie di lavoro in diurno (dalle 6 alle 23) e notturno (23 - 6), abolendo il serale». Inoltre viene chiesto di «permettere l’apertura di aziende, negozi e uffici nella fascia diurna (6 - 23) dietro accordo scritto tra le parti (dipendente e datore di lavoro) dando priorità nella scelta dei turni ai genitori con figli di meno di 15 anni o alle persone che debbano accudire gli anziani. Nel rispetto degli orari massimi settimanali previsti nei contratti vigenti. Questo contro impegno dell’azienda a non prevedere licenziamenti, salvo gravi motivi economici comprovabili». Infine, il gruppo PLR chiede al Governo cantonale di attivarsi affinché la SECO conceda delle deroghe regolari o periodiche in tutto il cantone al lavoro domenicale per negozi, ristoranti, bar soprattutto durante il periodo estivo, come già ora viene concesso nei Comuni considerati turistici. Si dovranno comunque garanti-re ai lavoratori il rispetto delle ore settimanali e dei giorni liberi come attualmente previ- sto dai contratti ma articolandoli sui 7 giorni e non su 6»



Si chiede al Cantone di attivarsi a Berna affinché la SECO conceda deroghe al lavoro domenicale

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